L'Olanda è in subbuglio per una clamorosa storia di doping e al centro della tempesta c'è... la Juventus. Mettiamo ordine e tranquillizziamo subito i tifosi bianconeri: nessun nuovo scandalo all'orizzonte. Si parla semplicemente della bufera legata alle accuse di doping abbattutesi sulla Signora di fine anni '90, divenute nuovamente d'attualità nei Paesi Bassi in questi giorni.
In occasione del lancio di una nuova serie di documentari legati allo sport ('Andere Tijden Sport') in uno show televisivo è stata mostrata un'anteprima della puntata di lancio, incentrata sul cancro del doping nel calcio. Figura centrale della produzione è Giuseppe D'Onofrio, ematologo chiamato in causa come perito nel processo a carico della Juventus.
Nel corso dell'intervista, D'Onofrio ha di fatto ammesso la plausibilità dell'uso di doping (in paricolare l'EPO) da parte della Juventus in occasione della finale di Champions League vinta nel 1996 contro l'Ajax, secondo quanto emerso dallo studio di documenti e analisi del sangue sequestrati negli uffici del club bianconero nel 1998: "E' stato usato qualcosa per aumentare la loro emoglobina, forse EPO".
Nel documentario c'è spazio anche per la replica di un attonito Finidi, tra i giocatori più in vista di quell'Ajax: "E' tutto molto strano. Non stiamo parlando di un solo giocatore dopato, ma di diversi componenti della squadra. Se scendi in campo con sei-sette calciatori dopati, stai giocando sporco... molto sporco".
Anche Ronald De Boer, ai microfoni di Nos, ha commentato quanto emerso dal documentario che sta facendo scalpore in Olanda: "La prima cosa che mi viene in mente? Dovrebbero essere puniti".
Il processo per doping a carico della Juventus si è chiuso con la prescrizione dei reati ascritti ad Antonio Giraudo e soprattutto Riccardo Agricola, all'epoca responsabile del settore medico bianconero. Nell'iter è stata provata la somministrazione illecita di farmaci ai giocatori della Juve, ma non di EPO. (Goal)